L’Arte dell’agenda.

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Le domande, tre, sono le stesse ; per stare in tema, il tempo viene vissuto in modo decisamente problematico nella nostra epoca. Perciò questo è un solo un gustoso antipasto. Vi avviso, però, cari Lettori, che dopo vorrete tutto il “pranzo”.

Data la Vostra formazione , pensate che la gente abbia più a cuore priorità emotive o “pratiche”? Credete che la diversità di genere sia più o meno importante rispetto ad altri fattori nella percezione del tempo ?

Infine…

3) Personalmente ( ma con parecchi altri lettori e fruitori, dati i buoni esiti) spero in un “sequel”. Una delle caratteristiche che ho più apprezzato è stata la capacità di essere positivi e stimolanti ma senza quel trionfalismo un po’ new age che, dopo le prime difficoltà, ti fa sentire come un fallito. Pensate a qualche tema correlato o…? Concludo con i più sentiti complimenti e auguri

Il tempo delle Donne

Carissima cercherò di rispondere brevemente 🙂

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1. Penso in questo periodo storico la priorità venga data (purtroppo) alla parte pratica piuttosto che a quella emotiva

2. La differenza è più che altro nella distribuzione degli impegni ; gli uomini tendono ad “affastellare” gli impegni , poiché si sentono più efficienti sotto stress. Le donne li diluiscono .

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3) Roberto sta pensando ad un libro sulla noia.

Caspita! Ma nessuno si annoia a leggerVi!!!

Claudia Muccinelli

Io mi interesso anche di gestione dei soldi ma non ho ancora deciso il materiale per un libro

Sentiamo cosa ha da dire Roberto :))))

Cosa direbbe Platone

Roberto Rosso

Roberto

Beh, Lui è più recente!

1) io credo che il problema sia il fatto che i due aspetti vengano vissuti in antitesi. Emozione e prassi sono due parti inscindibili di una stessa medaglia. Se si vuole essere soddisfatti di se stessi a fine giornata occorre che emozione e prassi siano state vissute in maniera complementare. Non si svolge bene il compito se non si hanno emozioni positive verso di esse, ma non bastano le emozioni positive se poi non le si traduce in fare e in fatti

2) E’ possibile che le richieste sociali ad uomini e donne siano diverse. Tuttavia, proprio a partire dalla figura del sarto e dalla necessità di trovare un approccio adeguato alle esigenze di ogni singolo, io mi spingerei a dire che ciascun individuo debba trovare un proprio approccio unico e irripetibile alla gestione del tempo. La diversità di genere può essere uno dei fattori che intervengono ma certamente non l’unico. Ce ne sono anche altri, penso all’età, al tipo di compito, al numero di figli, all’anzianità di carriera, al rapporto con i colleghi, al contesto culturale e alla cultura aziendale in cui si lavora

3) Stiamo lavorando a un sequel che analizzi le difficoltà nel portare a termine routines molto simili, giorno dopo giorno, e quindi stiamo lavorando all’idea di proporre di come la noia si presenti ad alterare le emozioni legate al compito quotidiano e quali siano i possibili rimedi che permettano di non rendere noiose le giornate.

Visualizzato da Roberto alle Domenica 21:15
Visualizzato da Claudia alle Domenica 21:17

Grazie e a presto !!!

DAKOTA




Pubblicato da Alessandra S. Marinacci

Unitariana, scrittrice e amante del bel vivere in ogni forma: questo include gentilezza, tolleranza, amore per gli esseri viventi, Arte, Musica e prosecco.

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